Negli ultimi decenni, le numerose ricerche condotte nell’ambito dei processi di acquisizione delle competenze di letto-scrittura hanno permesso un adeguamento e un’evoluzione dei percorsi di alfabetizzazione offerti ai nostri allievi, migliorando la competenza e la consapevolezza dei docenti in questo specifico ambito.
Così non è stato per quanto riguarda l’apprendimento del gesto grafico a cui la scuola ha prestato certamente minore attenzione. Confrontato con una società sempre più digitalizzata, con l’interrogativo di sapere se la calligrafia sia veramente un valore ancora da promuovere, l’insegnante ha forse finito per trascurare questo aspetto ed effettuare delle scelte didattiche non sempre supportate da solide basi scientifiche, e alcune pratiche osservate nelle nostre aule lo stanno in parte a dimostrare.
Da queste premesse scaturisce l’idea del presente documento per far luce sui recenti contributi della ricerca, per ridefinire in quale misura la dimensione grafomotoria partecipi e concorra all’acquisizione delle competenze nell’ambito dell’alfabetizzazione e dell’espressione grafica in senso più ampio.
A tutti gli effetti, le considerazioni teoriche e le proposte operative di seguito presentate vogliono permettere ai docenti di possedere maggiori competenze ed efficacia anche nell’insegnamento del gesto grafico.
Non è solo una questione di carattere... bensì di sapersi muovere in una dimensione molto più complessa in cui effettuare scelte sempre più consapevoli e fondate scientificamente, a garanzia di una didattica che favorisca un miglior sviluppo delle abilità grafomotorie dei nostri allievi.
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A cura di Lietta Santinelli, Ariano Belli e Michele Tamagni
